Lo Scoppio del Carro



Pubblicata il 10/04/2014

Lo Scoppio del Carro

Ogni anno, nella domenica di Pasqua, piazza Duomo è gremita di fiorentini e turisti che giungono appositamente per assistere al suggestivo spettacolo dello scoppio del carro. L’antica usanza ci riporta al fiorentino Pazzino de’ Pazzi e alle schegge del Santo Sepolcro che, nel 1101, al ritorno dalla Terrasanta dove aveva preso parte alla presa di Gerusalemme, portò a Firenze. Il valoroso capitano custodì le preziose reliquie nel palazzo di famiglia per poi consegnarle alla Chiesa di S. Maria Sopra a Porta in Mercato Nuovo. A Firenze, dopo il ritorno di Pazzino, ogni Sabato Santo, i giovani di molte famiglie usavano recarsi nella cattedrale dove, al fuoco benedetto che ardeva, accendevano una piccola torcia per recarsi, in processione cantando laudi, in ogni focolare domestico a portare la fiamma purificatrice. Quel fuoco veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro.

Oggi è il fuoco sprigionato dallo scoppio del carro a simboleggiare la purificazione dei presenti. Il fuoco al carro, chiamato dai fiorentini “Brindellone” essendo alto e dall’andamento un po’ ondeggiante, viene appiccato dalla “colombina” che parte dall’altare maggiore del Duomo. Il volo della colombina lascia sempre con il fiato sospeso perché, a seconda del suo buon esito - sia nell’andata che nel ritorno - fin dal passato, si traevano auspici per il raccolto.
I nostri volontari saranno impegnati in servizio fin dalle prime ore del mattino, perché la folla comincia ad arrivare in piazza con largo anticipo con l’intento di trovare un buon posto da cui godere della migliore visuale possibile.

(Foto di Cristiano Imperiali)


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