La madre dell’Armenia



Pubblicata il 22/07/2014

La madre dell’Armenia

Dal 30 luglio al 30 agosto il sagrato della Misericordia in piazza Duomo ospiterà l’opera realizzata dallo scultore armeno Vighen Avetis.  
Vighen Avetis è nato a Yerevan il 25 gennaio del 1968.  Nel 1989 si iscrive e frequenta l’Accademia delle Belle Arti in Armenia nella sezione Cultura. Nel 1997 consegue la laurea in scultura all’Accademia delle Belle Arti di Poznan in Polonia. L’anno successivo si iscrive all’Accademia di Firenze, città dove attualmente vive e lavora.
Collocata su un basamento in basalto, la statua in bronzo (di 2,00 per 2,35 metri) raffigura una madre che protegge i propri figli che si tengono per mano. L’opera nasce per ricordare l’eccidio di un milione e mezzo di Armeni avvenuto nel 1915. 
Questa donna che, straziata dal dolore per il proprio popolo, accoglie sotto il mantello i piccoli martiri è una figura senza tempo e senza confini. La storia dell’arte cristiana è infatti ricca di immagini della Madonna che sotto un manto, di amore e pietà, protegge i propri figli.
La scultura, fusa da Ciglia e Carrai, nel mese di settembre sarà definitivamente collocata in Norvegia nella città di Kragero, in quanto commissionata dall’Ambasciatore armeno in Danimarca e Norvegia, Hrachia Agagianyan e dal fratello, imprenditore e mecenate, Arsen.
Un ringraziamento particolare va a Pier Giacomo Tozzi, cultore d’arte e mentore dell’artista ma, soprattutto, Fratello della Misericordia che, mettendo in contatto l’artista con la Confraternita, ha permesso ad Avetis di realizzare il desiderio di omaggiare con questo prestito la Misericordia della città che lo ha accolto. 
Quest’opera, che ricorda la Mater Misericordiae, trova una collocazione quasi naturale  davanti alla sede della Confraternita che, dal 1244, protegge, conforta e aiuta i più bisognosi.


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